Gli Eni Award per studi su Ccs, celle solari e chimica
Giovani ricercatori dell'anno Elvira Spatolisano e Stefano Toso
Una tecnologia innovativa per la cattura del carbonio, celle solari ad alta efficienza ed un sistema per compiere processi chimici senza usare metalli pesanti tossici. Sono le ricerche per le quali sono stati assegnati oggi al Quirinale gli Eni Award 2024, i premi annuali del gruppo dedicati alla ricerca in campo energetico a ambientale. I ricercatori sono stati premiati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presenza del presidente dell'Eni, Giuseppe Zafarana, e dell'amministratore delegato, Claudio Descalzi. Il francese Marc Fontecave del College de France ha sviluppato catalizzatori che usano il carbonio catturato da fabbriche, centrali o dall'atmosfera, per preparare prodotti industriali. Il sudcoreano Nam-Gyu Park della Sungkyunkwan University è stato premiato per i suoi studi sulle celle solari a perovskite allo stato solido, che permettono di avere pannelli più efficienti. Holger Nraunschweig, della Julius-Maximilians-Universitat di Wurzburg, ha ottenuto l'Eni Award per aver dimostrato che un elemento leggero come il boro può catalizzare alcune importati reazioni chimiche, evitando l'uso di metalli pesanti tossici. Nella categoria Giovane Ricercatore dell'Anno sono stati premiati la milanese Elvira Spatolisano del Politecnico di Milano, per uno studio sulla valorizzazione dell'idrogeno solforato, e il ligure di Arenzano (Genova) Stefano Toso, dell'Università Cattolica, per una ricerca sugli alogenuri metallici: una nuova classe di semiconduttori che possono essere utilizzati nelle celle solari, nelle lampade a led e nei computer quantistici. Hanno ricevuto l'Eni Award anche quattro giovani ricercatori africani, 21 ricercatori dell'Eni e tre startup.
A.Wulhase--HHA