Craxi, 'mai come quest'anno è difficile il dialogo mediterraneo'
'Serve la prospettiva reale dei due Stati per due popoli'
"Questa manifestazione di tre giorni si chiama Med Dialogues, quindi deve essere un tavolo di dialogo, ma mai come quest'anno è difficile far sedere insieme arabi e israeliani. E' stato sempre complicato, ma in questi giorni lo è ancora di più. Non credo che da qui possano nascere soluzioni fintanto che non si metterà sul tavolo una reale prospettiva politica dei due popoli due Stati, che rischia di rimanere un mantra vuoto in questo scenario di guerra". Lo ha detto all'ANSA ai margini dei Med Dialogues di Roma - la conferenza organizzata da Ispi e Farnesina - Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri e Difesa del Senato. "In Europa abbiamo smarrito la via del Mediterraneo per decenni. Abbiamo guardato a est, in una sorta di rattrappimento baltico, finché il Mediterraneo non è diventato di nuovo centrale, e lo è perché non è alieno agli equilibri geopolitici del mondo", ha osservato. "Non si può pensare che in un mondo che sarà definito da uno scontro globale tra superpotenze il Mediterraneo sia estraneo. Di certo è centrale per l'Italia, che grazie al Mediterraneo è ritornata ad essere una nazione di confine. L'Italia non solo geograficamente ma anche storicamente è legata al Mediterraneo, è centrale perché le sfide che ci attendono nel prossimo futuro vengono tutte da lì, e anche le opportunità", ha aggiunto Craxi. Commentando gli ultimi sviluppi in Libano, la senatrice ha detto di restare "ottimista, tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno. Quello (del Libano) è un conflitto che non fa bene e non conviene a nessuno e ci sono spinte e controspinte. Se mi è permesso di dire una cosa un po' maligna, forse Israele sta facendo il lavoro sporco in quel Paese anche per altri", ha concluso.
O.Zimmermann--HHA