Il connubio tra arte e scienza agli albori della fotografia
Nella mostra Science in Motion al Museo Poldi Pezzoli di Milano
Scienza e arte si fondono agli albori della fotografia nel tentativo di fermare il tempo, catturare il movimento e indagare fenomeni fisici come il magnetismo e l'elettricità: lo dimostrano le opere di tre pionieri, esposte nella mostra 'Science in Motion: Eadweard Muybridge, Harold Edgerton, Berenice Abbott. Fotografie dalla collezione di Bank of America', al Museo Poldi Pezzoli di Milano fino al 26 settembre. La mostra, patrocinata dal Comune di Milano, consente di fare un viaggio a cavallo tra Ottocento e Novecento attraverso una trentina di opere che mostrano le qualità artistiche e gli studi scientifici di tre pionieri della fotografia, inventori audaci di dispositivi innovativi per lo studio e la rappresentazione della luce e del movimento. Tra le immagini più celebri ci sono quelle del cavallo al galoppo di Eadweard Muybridge, inventore del movimento in fotografia e precursore del cinema. Molto apprezzato nell'America di fine Ottocento, riuscì a scattare un'immagine stop-motion di un cavallo esponendo il negativo per meno di un millesimo di secondo, un tempo di esposizione mai ottenuto prima. Dopo aver fermato il movimento in sequenza, Muybridge immaginò la possibilità di animare queste fotografie e sviluppò un dispositivo (chiamato zoopraxiscopio) che proiettava in rapida successione le immagini disposte su un disco di vetro rotante. Altrettanto d'avanguardia sono le istantanee di Harold Edgerton, ingegnere del Massachusetts Institute of Technology: negli anni Trenta sviluppò uno stroboscopio elettronico che generava brevi impulsi di luce per riprendere momenti che prima di allora non si erano potuti cogliere a causa della velocità dei soggetti.
F.Carstens--HHA