E-fuel, prevista nel 2030 la prima produzione su larga scala
Per ora il costo è da 3 a 10 volte quello dei carburanti fossili
Nel 2030 potrebbero iniziare le prime produzioni su larga scala degli e-fuel, i carburanti sintetici ottenuti da acqua e CO2 che potrebbero così affiancare i biocarburanti e i motori elettrici per raggiungere la completa decarbonizzazione dei trasporti: è la previsione fornita da un documento dell'Accademia Nazionale dei Lincei firmato da Silvia Bordiga, Gaetano Guerra e Gianfranco Pacchioni. Secondo gli autori, tuttavia, solo verso il 2050 si raggiungeranno i volumi richiesti per fare davvero la differenza. A rallentare l'avanzata degli e-fuel è il loro costo ancora troppo elevato: al momento, è da 3 a 10 volte quello dei carburanti fossili ed è fortemente dipendente dal costo dell'energia elettrica e della cattura della CO2 necessaria. Il dibattito sul possibile ruolo degli e-fuel nella transizione energetica è molto acceso, e ruota in particolare intorno ai costi eccessivi, alla complessità e alla bassa efficienza dei processi necessari per la loro produzione. Gli autori del documento ritengono, però, che questi carburanti potranno giocare un ruolo importante, soprattutto in quei settori dove, al momento, non è ipotizzabile l'uso dell'energia elettrica, come il trasporto aereo e navale. Per far sì che ciò avvenga, tuttavia, sarà necessario migliorare moltissimo i procedimenti con i quali vengono prodotti i carburanti sintetici, ad esempio tramite lo sviluppo di nuovi catalizzatori e di processi 'in tandem', cioè la possibilità di far avvenire due reazioni contemporaneamente nello stesso reattore. Ma sarà importante confrontarsi anche con vari fattori economici: investire nelle rinnovabili e nel nucleare di nuova generazione per abbassare il costo dell'elettricità e valutare la messa a punto di incentivi e normative ad hoc.
L.Keller--HHA