Cheli, la ricerca nello spazio migliora la vita sulla terra
L'intervento dell'astronauta a un convegno a Pavia
"La ricerca condotta nello spazio migliora la vita sulla terra". Lo ha detto l'astronauta Maurizio Cheli, intervenendo al Collegio Borromeo di Pavia alla prima tappa del roadshow "Incontri con la Scienza": un evento itinerante in cinque appuntamenti, organizzato da Fondazione LGH con il "Corriere della Sera" con l'obiettivo di favorire il dialogo su temi come scienza e innovazione. "La tecnologia applicata nello spazio può avere molte ricadute positive nel nostra pianeta - ha aggiunto Cheli -. Se ne possono ricavare vantaggi in termini di salute, nella protezione della terra, e anche nella capacità di sorvegliarla in caso di calamità naturali con dati e situazioni osservati dall'alto. L'ingresso dei privati nella 'space economy' amplia gli orizzonti". Riguardo alle future missioni spaziali, Cheli ha ricordato che "il programma Artemis prevede il possibile ritorno dell'uomo sulla luna già nel 2026. Le prospettive invece sono ancora molto lontane per un arrivo su Marte". Nel corso dell'incontro è stata data una dimostrazione delle potenzialità del robottino umanoide Nao, che riesce a dialogare con le persone in modo empatico. "Il roadshow 'Incontri con la Scienza' è per Fondazione LGH l'occasione per raccontarsi e ascoltare le voci del territorio, confrontandosi su temi di grande attualità nell'ambito dell'innovazione", ha sottolineato Giorgio Bontempi, presidente di Fondazione LGH. Nando Pagnoncelli ha presentato in anteprima i risultati di una ricerca realizzata recentemente da Ipsos, che fornisce un quadro delle aspettative e delle opinioni della popolazione sulle iniziative di innovazione tecnologica ed energetica nel sud della Lombardia. "Il fine di queste ricerche è il benessere dei cittadini, ma non dimentichiamo mai che devono anche favorire una maggiore giustizia sociale", ha aggiunto Alberto Lolli, rettore del Collegio Borromeo.
U.Smith--HHA